WINING “UNDER”
In pieno lockdown ho dovuto mettere (temporaneamente) da parte le mie attività artistiche e ho ceduto alla tentazione di avvicinarmi al mondo del vino. Pensavo di farlo ad un ritmo normale, e invece mi sono trovato “catapultato” in un vortice di calici e bottiglie.
Mi sono subito reso conto che l’interesse per il vino non era, e non è, un interesse condiviso con i miei coetanei. Brutta storia questa, fosse altro per il fatto che chiedere un calice di rosso invece di uno spritz, così come pretendere di avere il giusto bicchiere o di “vedere” la bottiglia, mi hanno messo in condizione i passare come quello che vuole fare “lo strano” o il saputello.
Il problema è che da questo percorso non si riesce a tornare indietro. Ma è altrettanto vero che io indietro non ho intenzione di tornarci. Ho voglia piuttosto di convincere, raccontare, far capire che a volte è meglio avere un buon vino nel bicchiere piuttosto che stare con “‘na birretta” in mano (con tutto il rispetto per la birra) o con un indefinito superalcolico nel bicchiere.
Spesso e volentieri, quando sono in compagnia, mi ritrovo a non bere, passando per diciannovenne virtuoso piuttosto che per una persona che preferisce acqua al bere “la qualunque”. Lo so, spiegare e far capire il vino al mondo degli under (under…. diciamo fino a U25, ok?) può essere una mission impossible, ma vale a pena provare. C’è un progetto in cantiere, basato su eventi “under”, racconti e nuovi media, ma è in fase di valutazione e per scaramanzia ne parleremo solo tra qualche giorno. Nel frattempo, faccio la spola tra Roma e Firenze, dove studio per il mio secondo anno di enologia e mi preparo per l’esame del mio WSET3.
Nel frattempo, se c’è qualche “under” che vuole farsi avanti con delle idee, può scrivermi a f.gabriele@wining.it
COSA NE PENSANO “i grandi”…