E si, ci mancava l’Umami. Dolce, amaro, acido, salato.
Quattro gusti non bastavano, e ci hanno pensato i giapponesi a definire un quinto gusto.
Umami, alla lettera, corrisponde al concetto di “saporito”. Per i giapponesi corrisponde al glutammato di sodio.
A me rimane difficile pensare associare il glutammato al concetto di “saporito”.
Per me, amante della cucina, è “saporito” quello che deriva da una materia prima di qualità e da una preparazione altrettanto rispettosa di tale qualità.
Associare il concetto di saporito ad una cosa da aggiungere mi è sempre rimasto difficile. Non a caso nella mia cucina non è mai entrato un insaporitore per arrosti o altra polverella magica destinata ad illuderti di poter camuffare la scarsa materia prima che stai usando o le tue discutibili doti culinarie.
La patata è buona con il rosmarino. L’arrosto, abbinalo ad una riduzione di buon vino rosso. Il pesce, se buono, anche senza niente.
Erbette, tutte quelle che vuoi.
Ok, Umami= saporito, ma il glutammato vi prego no. Non ce la faccio.