Sparkle Day 2017 a Roma, tutta una bolla

Sparkle Day 2017 a Roma: la mia esperienza tra le migliori bollicine italiane. Indubbiamente sono alle prime armi…forse è per questo che all’ingresso del più grande evento per la degustazione di bollicine italiane, lo Sparkle Day 2017 all’Hotel Excelsior di Roma, la prima parola che mi viene in mente è “delirio”. Vedendo tutta questa gente capisco anche quanto interesse ci sia attorno al mondo del vino. Mi viene anche di chiedermi quanti siano in percentuale, quelli che fanno roteare il bicchiere con cognizione di causa e quanto quelli che invece lo fanno meccanicamente solo per atteggiamento.

bordolese-it-sparkle2017-umbertoIndubbiamente il parterre è di un certo livello. Non so da dove cominciare, ma ho in Umberto Gambino, mio partner in Wining.it e neo (si fa per dire) blogger su Thewinereporter.it un cicerone d’eccezione. Iniziamo un percorso sintetico ma pieno di sostanza, passando tra gli altri per Monsupello, Andreola, La Palazzola, La Scolca, D’Araprì. Quest’ultimo molto interessante. Ma guarda un po’ che ti riescono a tirare fuori in terra di Puglia…

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Spettacolare. Comincio a distinguere profumi e sapori. Comincio a capire cosa è buono e cosa meno buono. Addirittura, sentendo un naso di caramella, mi sposto pensando che fosse il profumo della mia vicina. Ma erano le mie bollicine. Bene, si migliora.

Tra un calice e l’altro mi presentano Alessandro Scorsone, dal quale carpisco alcuni consigli che saranno preziosi per il mio scrivere su questo blog. Persona molto piacevole, comunicativa e cordiale. Assisto anche ad una conversazione tra Umberto e Sara Vani, writers di Wining.it. Una conversazione per me a tratti surreale, fatta di così tanti nomi, cantine e termini che a malapena riesco a stargli dietro. Un giorno capirò.

Finiamo in crescendo questa nostra esperienza allo Sparkle Day 2017 con un Encry Gran Rosè. Notevole. Veramente notevole. Mi dice Umberto che è l’unico italiano autorizzato a produrre Champagne in Francia (i miei complimenti). Si chiude in bellezza con un Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005. Non dovrei dirlo, ma stavolta le bollicine si fanno andare giù, e urge un bel po’ di aria fresca nella via della Dolce Vita, prima di decidere di risalire in scooter per tornare a casa.

Entro a casa e in ascensore mi sento terribilmente a disagio. Il mio vicino di casa con chitarra al seguito. Io con il bicchiere al collo. Mi sento in colpa. Domani sicuramente mi sparerò 45 minuti di tapis roulant. Ma visti i buoni propositi, penso bene di fare “al volo” due uova di fettuccine (nb. sto bluffando, sapevo di avere un’astice che mi aspettava in frigo) e un piatto di pasta che raccoglie l’ovazione di tutta la famiglia.

Vabbè, di tapis roulant ne facciamo almeno un’ora.

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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