Lo scorso 25 settembre, Roberta Perna Comunicazione Enogastronomica, agenzia attiva da oltre 15 anni nel mondo del vino, della ristorazione e dei prodotti gastronomici ha organizzato a Roma per la stampa di settore una presentazione, degustazione e cena dal tema “Vini di Toscana” presso Beef Bazaar Restaurant in via Germanico 136. L’evento ha consentito di venire in contatto con tre realtà produttive espressione del territorio vinicolo toscano ma, soprattutto, di inebriarsi della passione e visione di tre produttori che, in pochi anni, sono riusciti ad ottenere dei vini straordinari.
All’evento hanno partecipato La Sala del Torriano, Il viaggio di Landò e La Vigna sul Mare tutte aziende “giovani” accomunate da profonda passione, ecosostenibilità, rispetto del territorio.
La Sala del Torriano (www.lasala.it), è stata presentata dal Responsabile dell’accoglienza Lorenzo Mugnaini. Il focus dell’azienda è sulla qualità del prodotto tanto che dei 33 ettari di vigneti (80% sangiovese e 20% cabernet sauvignon, merlot, pugnitello e colorino), l’azienda utilizza per vinificare solo i migliori 10 ettari, il resto viene venduto. Producono circa 50.000 bottiglie e non tutti gli anni vengono realizzate tutte le etichette proprio per garantire qualità dando vita a prodotti che siano espressione del Chianti Classico di San Casciano Val di Pesa.
Nel 2017 La Sala del Torriano ha iniziato la conversione al biologico, che si è conclusa nel 2020. Le uve sono interamente raccolte a mano con vendemmie scalari da metà settembre a metà novembre a seconda della vinificazione e dell’area (Torriano o Sala).
Nel corso della serata è stato possibile degustare tutte le loro etichette che si sono rivelate una più sorprendente dell’altra. “Chianti Classico DOCG Annata”, “Chianti Classico Riserva” e “Chianti Classico Gran Selezione” tutti e tre affinati in botti da 38hl. di rovere francese, “Campo all’albero” (70% merlot e 30% cabernet sauvignon) affinato in barrique francesi a grana fine e bassa tostatura, di primo e secondo passaggio. Infine, per la prima volta con la vendemmia 2020 è stato prodotto il rosso “5 Filari” di pugnitello in purezza, varietà rara tipica toscana. Di quest’ultimo ne sono state prodotte solo 1.000 bottiglie in un’edizione speciale lavorata in anfora di terracotta che lo aiuta ad esprimersi senza andare troppo in riduzione. Alla sua prima edizione mostra già la stoffa di grande vino elegante e singolare con un lato speziato che si fonde bene con i frutti scuri nitidamente espressi.
Alla cantina sono stati conferiti importanti riconoscimenti Wine Spectator, tra le più influenti riviste dedicate al mondo del vino, che ha assegnato 96 punti al Chianti Classico Gran Selezione 2016, 92 punti al Chianti Classico 2018 e 92 al Chianti Classico Riserva 2017.
Passiamo al “sogno” de Il Viaggio di Landò (www.ilviaggiodilando.com), siamo a Palaia (Pi), ed è Davide Landini, agronomo ed enologo, che ci descrive il suo viaggio iniziato nel 2015 alla ricerca di antichi vitigni e vigneti abbandonati per produrre vini in modo naturale che riflettano il territorio, il clima e il vitigno alla ricerca del recupero delle tradizioni e di antichi gusti. La particolarità della sua produzione sono le vigne che hanno oltre novant’anni. Tanta era la voglia di realizzare un sogno che, trovata la tipologia di vigna che lo soddisfa, ha deciso di affittarla per 10 anni. Ad oggi, è al terzo anno di attività e produce solo 2 etichette Prima Fermata 2021 (cannaiolo in purezza) e Seconda Fermata 2022 (85% trebbiano, 15% malvasia) entrambe alle loro prime edizioni. La particolarità del bianco 2022, come evidenziato dal produttore, è quella di presentare “forti note officinali come salvia timo e rosmarino che non si spiegano”.
La vendemmia è manuale i grappoli, in assenza di ossigeno, vengono caricati in vasca e sono in parte diraspati (60%) ed in parte interi (40%) così da esaltare le caratteristiche distintive del prodotto. La fermentazione avviene in acciaio e poi il vino staziona per alcuni mesi nei tini e poi viene imbottigliato. Non sono certificati biologico ma lavorano in modo “naturale” con poca manutenzione della vigna che non viene cimata ed irriga.
Lando non smette di sognare ed ha già in lavorazione Terza Fermata per la quale anticipa solo che utilizzerà un “uva isolana di solito usata per vini dolci” ma lavorata secca. È, poi, in via di studio Quarta Fermata e si tratterà di bollicine.
Ultima, ma non ultima, La Vigna Sul Mare (www.lavignasulmare.it) di Pescia Fiorentina nel Comune di Capalbio a pochi chilometri dal mare, presentata dal proprietario Massimo Masini e dall’enologo Sergio Parmeggiani. Nel 2001 furono impiantati i primi vigneti, ma l’attività de La Vigna sul Mare è iniziata circa 10 anni fa producendo fin da subito vini biologici avvalendosi di uve di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Syrah e Vermentino.
Anche per questa realtà, le parole d’ordine sono impegno, passione, rispetto del territorio e delle sue tradizioni attraverso la cura dei vigneti, la raccolta delle uve e dei processi di vinificazione che permettono di ottenere vini di qualità. L’influenza del mare ed il terreno argilloso, con limo e scheletro fine rendono i vini complessi, dai profumi intensi ma di facile beva.
Producono ben 9 etichette, molte delle quali affinate in tonneaux di rovere francese, di cui n. 4 rossi, n. 1 bianco e n. 1 Rosati e n. 3 spumanti. È stato possibile degustare tutte le loro etichette: Masolino 2020 Sangiovese, Guido Moro 2021 Syrah, Pietro Nero 2020 Cabernet Sauvignon, Gimas 2019 50% Sangiovese – 25% Syrah – 25% Cabernet Sauvignon, Cor D’or 2022 Vermentino superiore, Bosco Della Càpita 2021 Rosato, Rosè della Càpita 72 mesi Spumante Metodo Classico Pas Dosè, Almar Vino Spumante Brut Rosato Metodo Martinotti, Franco 70 mesi Spumante Blan de Noir Pas Dosè – Metodo Classico.
I tre rosati hanno ottenuto oltre novata punti dalla Guida “Rosa Rosati Rosé 2023”, guida interamente dedicata al Bere Rosa che raccoglie il risultato dell’assaggio di circa 400 vini. Il Rosè della Càpita ha ottenuto ben 97/100.
I produttori si sono mostrati estremamente comunicativi e disponibili al confronto, pronti ad ascoltare suggerimenti e nuove idee. Non è stato, infatti, facile sintetizzare tutto quanto emerso nel corso della piacevole serata, il consiglio che posso dare è di andarli a trovare nelle loro realtà. Sarà, sicuramente, un’esperienza immersiva e coinvolgente. Sarà l’occasione per entrare nel loro sogno!