Sagrantino Passito e il Nirvana Tannico

Che esistesse anche passito, l’ho scoperto tardi.
Poi, è stato amore al primo colpo. Io, indubbiamente, ho una passione sfrenata per i vini passiti di un certo spessore, e il Sagrantino di “spessore” ne ha da vendere.
E’ curioso bere un vino passito che appena passa in bocca ci tiene a ricordarti la sua tannicità, il suo corpo e il suo carattere.

E’ un vino che – a mio modesto parere – devi voler bere.
Denso, significativo, a partire dal colore che vira quasi sul viola.
In bocca non delude con i suoi frutti di bosco, molto maturi e una nota speziata.

Lungo, terribilmente lungo quasi da “riempire” e rendere più gradevole il film che ti stai vedendo.
Per finire, amici sommelier, tappatevi le orecchie per un momento: l’ultima volta l’ho bevuto davanti a un film, subito dopo una sontuosa manciata di bruscolini (alias semi di zucca).

Il Sagrantino, in questo caso uno “Scacciadiavoli” 2018 è stato accolto dalle mie papille come un vero toccasana.
Montefalco Sagrantino passito: una esperienza che vi consiglio di fare. Di sera, mediamente distratti ma con il bicchiere giusto.

Rischierete di cadere in un piacevole Nirvana Tannico.

Facebook
Telegram
Pinterest
WhatsApp
Email
Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

Sallier de La Tour

Una panchina. Ecco perché Costanza Chirivino voleva a tutti i costi portarci, in una giornata calda

Leggi anche...