E perchè no? E perchè solo paccheri e rigatoni?
In un tegame, a parte, preparo un sugo alla amatriciana. Mi dispiace per i puristi dell’Amatriciana che (orrore!) non prevedono l’uso della cipolla, io si.
Quindi faccio andare un buon guanciale (nb. io lo prendo a Roma, Trastevere, a San Francesco a Ripa nella bottega che ce li ha esposti in bella vista…) con una cipolla e un po’ di peperoncino.
Dopo un po’ sfumo con quello che ho, vino bianco o rosso (preferibilmente). Quindi aggiungo passata di pomodoro, sale e lascio cuocere per almeno una ventina di minuti.
A parte, in un padellino, mi preparo un po’ di guanciale croccante. Per carità, senza aggiungere olio. Quindi scolo e tampono ben bene con uno scottex.
In una pentola metto un filo d’olio e un po’ di scalogno (anche se c’è già nella salsa quindi potrei evitare…). Faccio scaldare e metto il riso a tostare. Sfumo.
Aggiungo gradualmente acqua calda (per favore, se riso deve essere non aggiungete subito un secchio di acqua per poi abbandonare la pentola fino a cottura ultimata…).
Dopo la prima aggiunta di acqua aggiungo una corposa quantità di salsa e porto il riso a cottura.
Servite con scaglie di pecorino e guanciale croccante.