Quota 134 per la mia food-library

La mia libreria di cucina comincia ad essere ben fornita. Confesso, li compero per una sorta di irrefrenabile approccio compulsivo che si fa sempre più forte. Il bello è che non ho mai preso una ricetta da nessuno di questi libri. Mi piace però vedere qual’è l’approccio – dall’impaginazione alla fotografia – fino a rendermi conto quali sono le “priorità alimentari” per ognuno dei paesi visitati.

Si, è un approccio compulsivo, altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo ho in libreria un libro danese sulle spezie, un libro di cucina georgiana ed un libro di ricette russe con tanto di falce e martello. Ogni libro ha un suo stile, e di ogni libro mi ricordo perfettamente il luogo e la situazione.

Nel rivederli mi accorgo di una cosa che mi fa dispiacere. Quelli italiani sono tendenzialmente tutti uguali. O chef stellati, o chef televisivi, o “cucchiai” di vario genere, o piccole raccolte di aperitivi, finger food e via dicendo.

Anche in Inghilterra ho trovato titoli diversi. Dall’utilizzo dei fiori eduli alla cucina scozzese, dal come cucinare cacciagione all’elogio dell’ostrica. Anche libri su Gordon Ramsey e Jamie Oliver, ma in minoranza.

In Spagna invece ho sempre trovato libri intriganti, da singoli trattati sulla sardina, al riccio di mare alla cucina per gay. Molto legato anche alla forte identità di ogni cucina regionale, vuoi che sia basca o gallega. Del resto, oggi, in Spagna ci sono alcuni cuochi veramente di alto livello.

I miei preferiti sono 4.

  • il Ghiottone Errante“, datato 1935, è veramente una meraviglia per testi e illustrazioni.
  • Good Enough to Eat“, ricette con fiori, comperato a Greenwich veramente tanti ma tanti anno fa a 1 pound. Bello, e sono molto affezionato a questo libro
  • Cocina divertita“, un libro spagnolo che mostra come assemblare ricette per bambini. Preso in Asturias 4-5 anni fa. Spettacolare ed originale
  • Elogio del erizo de mar“, preso in Galizia un paio di anni fa. Un libro che fa parte di una serie molto ma molto interessante.

Comunque, resta di fatto che ad ogni viaggio ho il mio momento di ricerca, gli amici che sgranano gli occhi quando mi vedono spendere per ammucchiare libri, e un inevitabile eccesso di bagaglio quando arrivo in aeroporto. Al prossimo Natale, sapete cosa regalarmi…

 

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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