Inutile mentire, Saverio Mancino è un amico ed è stato un “compagno di progetti” in tante occasioni. Lucano Doc, pure troppo lucano. Capoccione come pochi, ma drammaticamente amante della sua terra.
Parli di tartufo? Quello lucano è meglio. Parli di pane? A Matera lo fanno strepitoso. Parli di vino? Ma quale Brunello noi c’abbiano un Aglianico…. e così via per qualunque cosa di cui si sia parlato, fosse musica, attrazioni turistiche, persone, aziende e via dicendo. Se esistesse un “Ambasciatore della Basilicata“, ecco quello sarebbe il suo ruolo perfetto.
Da qualche mese a questa parte si è lanciato nell’avventura del “Caciocavallo Impiccato“.
Lucano. E ti pareva… però, stavolta mi sa che ci ha preso.
Passo da Eataly, “zona pane” e raggiungo Saverio avvicinandomi al suo stand.
Prendi una griglia, mettici sopra un caciocavallo – rigorosamente podolico – fino a farlo squagliare. Tieniti quindi pronto con una fetta di pane buono, abbrustolito, e “intercetta” il formaggio che comincia a colare. Guarnisci con salsa tartufata (lucana), miele (lucano), peperone crusco (lucano). Quindi addenta la bruschetta apena preparata (n.b. puoi farlo anche se non sei lucano…)
Il sapore ti fa tirare le guance!
Piccola nota per chi non conoscesse il “peperone crusco“. io l’ho scoperto solo un paio di anni fa.
Provate l’emozione di comperarne una confezione, poi però tenetevene alla larga in quanto genera dipendenza.
Il caciocavallo impiccato porta con se sapori ma soprattutto tradizioni.
Vi rimando a caciocavalloimpiccato.net per gli approfondimenti.
Adesso ho da fare, devo passare da Eataly per la mia “merendina”…