Esiste una “Wine Democracy”? A quanto pare si. E su quali basi si fonda?
Qua.le è l’idea di vino democratico di Alessandra Quarta. Un vino, un codice a barre che ti rimanda al sito www.qualevino.it per scegliere a chi destinare il 5% del prezzo del vino che dedicheremo di acquistare.
Un prodotto italiano al 100% dall’uso di vitigni autoctoni alla bottiglia in vetro leggero fino all’utilizzo di materiali ecocompatibili.
Finalmente qualcosa di “diverso” nel vino, fuori dagli schemi, con una idea alla base, un progetto grafico e di marketing ben preciso. E ci sono anche 6 “articoli” a regolare ???? la Wine Democracy :
ART. 1 Ciascuno ha diritto di cittadinanza e merita di bere bene, a lungo e in maniera sana.
ART. 2 La qualità del vino è strettamente e imprescindibilmente unita alla qualità della vita.
ART. 3 Ciascuno ha diritto a un grande vino italiano al giusto prezzo.
ART. 4 Sono utilizzati solo materiali eco-compatibili, così da permettere il corretto smaltimento e riuso.
ART. 5 Tutti i cittadini si impegnano a preservare la Terra e tutti gli esseri viventi che la abitano.
ART. 6 Tutti i cittadini fanno del bene all’umanità ogni volta che bevono un buon bicchiere di rosso.
Posso anche dire che l’ho bevuto fresco, e va giù che è una bellezza?