Che Fortezza da Basso sia una location straordinaria per l’organizzazione di eventi è cosa nota. Il successo di un evento, però, è legato all’organizzazione e al contenuto offerto dall’evento stesso. Se l’obiettivo di Pitti Taste era quello di rappresentare “il gusto” e di mettere in contatto i player con il mondo del gusto e dell’enogastronomia, beh, devo dire che il mio voto non può essere che un meritato e rotondo “10”.
E’ stata la mia prima partecipazione e, devo dire, che inizialmente non è stato facile decidere come organizzare un percorso di visita. Alla fine mi sono lasciato andare e mi sono lasciato guidare da istinto e curiosità.
Se dovessi trovare una parola per rappresentare questa mia partecipazione, userei la parola “sapore”. Poi, la parola “Italia”. Si, perché l’opportunità di poter entrare in contatto in un giorno solo con tutte le eccellenze italiane è stato un vero previlegio.
Ho scoperto cosa vuol dire assaggiare una ventresca di tonno, distante anni luce dai prodotti commerciali ai quali siamo abituati. Mi sono deliziato con formaggi capaci di raccontare in un solo boccone un intero territorio, così come piacevole è stato cedere alla tentazione di far transitare sulle mie papille dei salumi che voi umani…
Arrivato però all’assuefazione (dei sapori, intendo), la componente interessante di questa manifestazione sono state le persone, i produttori. Ad ogni stand ho incontrato il piacere del racconto, l’orgoglio di presentare un prodotto con l’obiettivo di farne percepire la qualità, la dedizione e, se vogliamo l’unicità. A volte anche la follia, quella che ho incontrato allo stand di “Le follie di Claudio Giusti”. Claudio è un enologo che è ritornato alla terra e ai suoi animali portando nel suo lavoro amore, competenza e una buona dose di innovazione. Ho provato il prosciutto di piccione, il sushi di toro, la mortadella di gallo nero e un rocher di fegatini con vin santo e cuore di amarena. Tutto in un colpo solo.
Pensavo di aver mangiato di tutto, ma mi sbagliavo.
Pensavo di “fare un salto” e rientrare al mio campus universitario prima di pranzo. Anche in questo caso mi sbagliavo. Sono rimasto fino a tardi, sazio di sapori, di esperienze e di soddisfazione.