Confesso, quando programmo una vacanza mi informo sempre sulle “location enologiche” del luogo. Mi studio le zone, le cantine e cerco di trovare un punto di incontro tra turismo, cibo e vino. Quest’anno sono arrivato ad agosto abbastanza cotto. Dovevamo andare in Grecia, ma poi i programmi sono saltati e, Google Maps alla mano mi sono chiesto: dove andare?
Mmm…rapido sguardo a Ryanair e tiro fuori un piccolo coniglio dal cilindro. Aereo fino a Triste, auto e tour itinerante in Slovenia passando per mare, città e montagna.Si parte. Prima tappa entroterra Istriano, e già capisco che qui, con il vino, fanno sul serio.
Senza volerlo – giuro, niente premeditazione – “cado” nel cuore del refosco. “Refosk” da queste parti.
Capatina verso mare, a Capodistria, e prima cena da Capra con carta dei vini interessante. optiamo per un Capris Rose della cantina locale Vinakoper e per un Veliko Belo di Movia (Ribolla, Sauvignon, Chardonnay). Si comincia bene. Il giorno dopo, mi porto a casa anche uno strano passito di refosco, pare con profumi di vaniglia annunciati fin dall’etichetta.
Dopo qualche giorno scarrocciamo in Croazia, sempre zona istriana e assaggiamo una Graševina. Oddio, cosa sarà? Quale vitigno? Buono, fruttato, fresco, perfetto per il piatto di pesce che abbiamo ordinato. Scopro solo tornato a casa che è un Riesling Italico
Poi passiamo da Lubiana. Su suggerimento di Prof. Mastropierro, guido la ciurma in zona strategica. Si passa da Movia, azienda storica e molto interessante (vedi articolo) e finiamo seduti alle 5 di pomeriggio con davanti una carta che genera un lieve imbarazzo tanto difficile è la scelta (vorrei bere tutto). Ecco, qui da Movia si percepisce della cultura del vino in Slovenia. Del resto, la zona del Collio è condivisa tra Italia e Slovenia, e pare proprio che gli Sloveni questa risorsa la mettano a frutto in modo egregio.
Passiamo quindi in montagna. Base a Bled. Zona di laghi, di alte vette e di cucina di sostanza.
Il parco del Triglav ce lo siamo fatto in lungo e largo, in montagna e a bagno nel lago Bojini, con una interessante tappa gastronomica a Kraniska Gora
Si rientra in Italia. dir la verità ho tentato di andare a visitare le cantine di Gravner, ma non c’era disponibilità fino a fine agosto. Peccato, ho memoria di un assaggio della sua famigerata Ribolla Gialla, che avrei volentieri ri-sorseggiato nella sua cantina d’origine, ma nulla. Sarà per un’altra volta.
Optiamo per un passaggio fugace a Cormons. Per un pelo non riusciamo a visitare le cantine del consorzio in quanto sono già in vendemmia e hanno molte persone impegnate. Ci fermiamo però al loro locale “il Cantiniere”, e tra gente che alle 12 frequenta banchi e tavoli bevendo come fosse acqua, un tagliere di formaggi e salumi, una Ribolla Gialla e un Friulano, ce ne andiamo in aeroporto felici come bambini.
Gran bella terra, la Slovenia.
Mare, città e montagna, tutte molto belle. Grande accoglienza e luoghi strepitosi.
Inoltre, si mangia bene e si beve molto bene. confesso, non mi ero reso conto di questa “presenza” così forte del vino nella loro cultura. Non me ne ero reso conto, ma forse è stata questa scoperta che ha reso la vacanza ancora più gradevole.