Peperoni a ferragosto (e non solo)

La tradizione vuole che a ferragosto si mangino peperoni (mi sembra). Noi li mangiamo anche in tutto il resto dell’anno, soprattutto quando c’è un genitore volenteroso che te li fa arrivare già arrostiti e pronti per l’uso.
Si, il peperone arrostito fa la differenza in questa ricetta veloce veloce ma buona da leccarsi i baffi.

A occhio, guardando la foto sembra un “normale piatto di pasta”, ma non lo è.
Prendete i peperoni, salateli e se vi piace metteteci un pezzetto di aglio. Aggiungete poco olio, quindi frullate tutto con il frullatore ad immersione (poi vi spiegherò il perché di questa “frullata”).

Mettete a cuocere una pasta integrale. Confesso che a me la pasta integrale non mi fa impazzire, ma con alcune combinazioni di verdure riesce ad esprimersi al meglio, e questo è uno di quei casi.

Dicevamo… scolate la pasta e conditela con la crema di peperoni e una colata di squacquerone tirato fuori dal frigorifero per tempo in modo da avere una consistenza bella liquida. La foglietta di basilico non serve a nulla, ma vuoi mettere come viene la foto con/senza la fogliolina?  Porto in tavola e vedo sguardi perplessi: oddio, Maurizio che porta a tavola un rigatone con il pomodoro vulgaris? Starà male?

Giusto il tempo del primo boccone. Giusto un attimo per vedere lo sguardo di quel criticone di Federico e sentirgli dire “non male…” ma soprattutto pretendere il bis.

Dulcis in fundo vi spiego il motivo della frullata.

Fin da quando è piccolo Federico è “obbligato ad assaggiare ma libero di non mangiare“. Io penso che una giusta educazione alimentare debba anche prevedere quel “minimo di violenza” – o costrizione fate voi – propedeutica a far scoprire a un figlio dei sapori nuovi. La pasta sarebbe buona anche con i peperone tagliato a pezzetti o a striscioline, ma Federico non lo avrebbe mai e poi mai mangiato.

Frullandolo, ho dato importanza al colore, favorendo il sapore.

Banale, ma efficace.

Buon appetito!

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.
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