La tradizione vuole che a ferragosto si mangino peperoni (mi sembra). Noi li mangiamo anche in tutto il resto dell’anno, soprattutto quando c’è un genitore volenteroso che te li fa arrivare già arrostiti e pronti per l’uso.
Si, il peperone arrostito fa la differenza in questa ricetta veloce veloce ma buona da leccarsi i baffi.
A occhio, guardando la foto sembra un “normale piatto di pasta”, ma non lo è.
Prendete i peperoni, salateli e se vi piace metteteci un pezzetto di aglio. Aggiungete poco olio, quindi frullate tutto con il frullatore ad immersione (poi vi spiegherò il perché di questa “frullata”).
Mettete a cuocere una pasta integrale. Confesso che a me la pasta integrale non mi fa impazzire, ma con alcune combinazioni di verdure riesce ad esprimersi al meglio, e questo è uno di quei casi.
Dicevamo… scolate la pasta e conditela con la crema di peperoni e una colata di squacquerone tirato fuori dal frigorifero per tempo in modo da avere una consistenza bella liquida. La foglietta di basilico non serve a nulla, ma vuoi mettere come viene la foto con/senza la fogliolina? Porto in tavola e vedo sguardi perplessi: oddio, Maurizio che porta a tavola un rigatone con il pomodoro vulgaris? Starà male?
Giusto il tempo del primo boccone. Giusto un attimo per vedere lo sguardo di quel criticone di Federico e sentirgli dire “non male…” ma soprattutto pretendere il bis.
Dulcis in fundo vi spiego il motivo della frullata.
Fin da quando è piccolo Federico è “obbligato ad assaggiare ma libero di non mangiare“. Io penso che una giusta educazione alimentare debba anche prevedere quel “minimo di violenza” – o costrizione fate voi – propedeutica a far scoprire a un figlio dei sapori nuovi. La pasta sarebbe buona anche con i peperone tagliato a pezzetti o a striscioline, ma Federico non lo avrebbe mai e poi mai mangiato.
Frullandolo, ho dato importanza al colore, favorendo il sapore.
Banale, ma efficace.
Buon appetito!