Il prosciutto in Spagna è una cosa seria.
Te ne accorgi quando prendi un piatto di “Iberico” e lo paghi 15-20 euro. Poi però ti rendi conto che ti è arrivato qualcosa di diverso, tagliato strano e servito a temperatura “diversa”…quasi “sudato” oserei dire.
Vi è mai capitato di andare in un alimentari in un supermercato spagnolo per comperare un etto di prosciutto?
Beh, in bocca al lupo. In più di una occasione mi sono trovato di fronte a non meno di venti tagli diversi.
Parole come Serrano, Ibérico, Paleta, Bellota… facili per loro, complicati per noi.
Però poi, sul piatto, la differenza si sente eccome. Non solo, la differenza di prezzo ci sta tutta…
Partiamo col dire che “bellota” vuol dire “ghianda” e che il “pata negra” è fatto da una razza di maiali certificata, la quale viene allevata in pascoli taturali e con una alimentazione che non prevede mangimi bensì ghiande e erba. Inoltre, gli animali devono provenire da quattro zone specifiche della Spagna, le quali producono prosciutti con caratteristiche diverse.
Ma non finisce qui. si distinguono tre tipi diversi di Jamón Ibérico de Bellota, diversi a seconda della qualità della razza. Solo quelli puri al 100%, possono chiamarsi Jamón de Pata Negra.
Concludo dicendo che senza assaggiarne un piatto è difficile capire il motivo per cui questo prosciutto costa così tanto.
Provatelo,però a condizione che sia quello giusto e servito nel modo appropriato, e non saprete farne più a meno.