Sono stato a Marsala per più di due mesi, e non potevo non fare un passaggio da De Bartoli. Un luogo nel quale devi prenderti il tuo tempo, devi lasciarti affascinare dal contesto, dall’accoglienza, dai profumi e dagli assaggi che già sai andrai a fare. Ci vado con mio padre, e lo faccio con la consapevolezza di potermi vivere una piccola ma intensa esperienza.
Un giro in una cantina perfetta. Perfetta nei racconti, nella pulizia, nell’attenzione riposta anche alle “piccole distanze” che l’uva deve percorrere dalla vigna alla cantina. Un “luogo a parte” che lascia il segno e un rigore che poi ritrovi, inevitabilmente nel tuo calice.
Potrei parlare del rispetto delle tradizioni, così come dello spirito innovativo di questa azienda: due aspetti oramai noti. Parlo piuttosto della perfezione di quello che trovo ogni volta nel bicchiere, che si tratti del Vecchio Samperi – ipnotico fin dal colore – o del Grillo Integer, a mio avviso un capolavoro di equilibrio e carattere.
L’equilibrio è nel DNA dell’azienda De Bartoli. Non vorrei aggiungere altro in quanto rischierei di diventare ripetitivo e passare dall’apprezzamento all’adorazione. Passo quindi ad una rapida riflessione e mi ricordo di aver visto un Pietranera in cantina, motivo più che valido per saccheggiare la nostra cantina in vista di una cenetta come si deve in quel di Firenze…