Paolo Ippolito ha vissuto a Roma per tanto tempo, non a caso parlando con lui ho avuto la sensazione di parlare con un mio concittadino. Però, ad un certo punto, è inevitabilmente scattato il richiamo della sua terra, di quei 170 anni di storia da mettere a frutto, di quei 100 ettari affacciati sul mar Jonio e sull’inevitabile desiderio di valorizzare un territorio e i suoi vitigni autoctoni.

Mi sembra di parlare con un amico. Una persona che ha ben chiaro il concetto di comunicazione e di come far percepire questo cambiamento, soprattutto in considerazione di una terra tanto bella quanto difficile. Trovo anche tanto entusiasmo e fierezza nel parlare dei suoi vini – Ippolito 1845 – e dell’utilizzo di vitigni autoctoni come il Pecorello (confesso, non lo conoscevo).

Vini freschi, diretti, profumati.
Abbiamo bevuto “Mare Chiaro”, eravamo al Vinòforum, ma in quel calice, il mare c’era tutto 🙂

www.ippolito1845.it

 

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.