Se chiedi spaghetti quando sei all’estero cosa devi aspettarti?
Oddio, di buoni ristoranti italiani all’estero se ne cominciano a trovare molti, ma a mio avviso ti perdi il bello di un viaggio: la scoperta.
Per me una vacanza è anche scoperta alimentare, gastronomica. Sono così da quando ero più giovane. Più il nome suonava strano e più mi veniva voglia di provarlo. Più l’abbinamento sembrava sbagliato e più mi veniva voglia di addentarlo. E’ passata alla storia una vacanza in Francia nella quale tornai con 30 mila lire di sale. Non come adesso che lo trovi al supermercato… per anni mi ci hanno preso per i fondelli.
Io penso che “cercare casa” quando sei all’estero sia un errore. Sarà che i più bei ricordi “da ristorante sono ancora quelli per i quali non mi ricordo esattamente cosa ho mangiato. Per quanto io possa odiare i piccioni che continuo a scacciare dal nostro terrazzo, ho memoria di una cena a Marrakesh, cena nella quale io e Stefania condividemmo il tavolo con tre signore corse che ci fecero assaggiare una strepitosa “pigeon pastille”, una specie di tortino di sfoglia con ragù di piccione. Bella la scoperta, bella la situazione.
Quando andate fuori, lasciatevi andare. lasciatevi guidare.
Per quanto mi riguarda, aspetto con ansia di poter fare un aperitivo con snack di coleotteri, finora solo casualmente assaggiati alla Maker Fair di Roma, lo scorso anno.