Maledetto tappo!

Si fa presto a dire “Sa di tappo”…
Mettiamoci l’anima in pace, può capitare, e quando capita la sensazione è netta.

Però, sappiate che se il vino “sa di tappo” ciò non è causa di come lo abbiamo messo in cantina – dritto o coricato – o di altre cause o quadrature astrali. Il sughero è un materiale inodore e insapore, impermeabile all’aria e all’acqua, ma può ospitare microorganismi, batteri e muffe, quali ad esempio Cladosporium e Armillaria mellea.

Se “accade”, sappiate che non servono mesi per ”guastare” un vino. Bastano pochi giorni affinché parta la produzione di tricloroanisolo e dell’inevitabile odore sgradevole che ne consegue.

E’ un problema del sughero. Il mercato offre soluzioni diverse, dai tappi in silicone a quelli a corona, fino a quelli a vite, molto performanti, ma utilizzati in particolar modo nei “nuovi mercati”. Probabilmente per noi italiani il tappo a vite ricorda troppo il “boccione da due litri” di vino “andante” presente da sempre sugli scaffali dei supermercati. Lo ricordiamo talmente tanto da non riuscire più ad associare a questo tappo un vino di qualità…

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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