Life of Wine, la mia vera prima degustazione.
20 novembre 2016, Hotel Radisson Roma. Come uno scolaretto al primo giorno di scuola. Mi serve una giacca o è informale? Devo veramente evitare di mettere profumo come dicono i più bravi? E poi, mamma mia, capirò un decimo di quello che diranno. Mi siedo sul mio banco.
Quattro bicchieri davanti, elenco dei vini in degustazione, profilo di chi guiderà la degustazione. Acqua. Secchiello. E mò? Ma non è che poi mi interrogano?
Macchè. Si inizia a parlare di vino. Nessuno mi interroga. Nessuno mi si fila. Solo io e il nettare rosso che mi verseranno nel bicchiere. Evvai….
Il “titolo della degustazione” è tutto un programma, quasi quasi mi mette in soggezione:
“Il calore di un momento: la sorprendente vitalità del rosso mediterraneo alla prova del tempo”
Inizia lo stato ipnotico che caratterizza questi miei primi eventi enologici. Ogni volta che mi servono un vino mi sento dire “questo è un tot percento di cabernet più un tot percento di questo e di quello” più una serie di altre informazioni che purtroppo per me sono ancora arabo. Ma faccio finta di capire.
Devo dire che ogni vino, tra introduzione, intervento del produttore, analisi visiva, olfattiva e gusto-olfattiva, se ne vanno una ventina buona di minuti (se va bene). Porca miseria ma questo è un lavoro….
Apro e chiudo una necessaria parentesi nella quale fare valutazioni familiari. Vedo alcune opzioni, direi senza via di scampo. Ipotesi A, anche mia moglie partecipa a questi eventi (in modo tale da toglierle dalla mente l’ipotesi di relazione extra coniugale del fine settimana). Ipotesi B, partecipo solo a degustazioni ed eventi nei giorni feriali all’ora di pranzo (ce ne sono?). Ipotesi C, non partecipo. Ipotesi D, partecipo a tutto e me ne frego, ma resto single (e non voglio).
Ma torniamo al vino.
Si osservano, annusano e degustano nell’ordine:
- Contini (Cabras-OR) – Barrile Isola dei Nuraghi Rosso Igt 2012
- Basilisco (Barile-PZ) – Basilisco Aglianico del Vulture Doc 2012
- Barba (Pineto-TE) – I Vasari Montepulciano d’Abruzzo Doc 2008
- Tenute Chiaromonte (Acquaviva delle Fonti-BA)
Chiaromonte Gioia del Colle Doc Primitivo Riserva 2005 - Librandi (Cirò Marina-KR) – Gravello Val di Neto Rosso Igt 2004
- Agostina Pieri (Montalcino-SI) – Brunello di Montalcino Docg 2004
- Montevetrano (San Cipriano Piacentino-SA) – Montevtrano Colli di Salerno Igt 2003
- Tasca D’Almerita (Palermo) – Rosso del conte Contea di Sclafani Doc 1998
Beh, devo dire che il gioco vale la candela. Devo anche dire che con questi gioiellini lavorare su colori, profumi e sapori è tutta un’altra cosa.
Evviva il vino. Evviva il “provare” a fare il sommelier.