La prima è Siciliana

“Dai su, passa che ti devo far assaggiar una cosa… Ma dove? Quando, a studio da te? Ma alle 5? Beviamo alle 5? Non ti preoccupare, mi faccio preparare qualche pezzetto di pizza bianca”

E’ così che prende forma questa idea delle degustazioni condivise. Oggi “tra noi”, domani estese ad amici, poi anche a chi vorrà prenderne parte. Un modo per condividere il vino, per confrontarci con chi ne capisce e con chi beve e basta. Per l’esordio metto in campo Barbara Nocco, sommelier “seria”, Andrea, uomo di banca, patito di montagna e bevitore di Teroldego, Carlo, mio preziosissimo collaboratore e il sottoscritto, sommelier neopatentato.

Sul tavolo, oltre alla pizza bianca:

  • Etna Bianco piano dei Daini 2017 di Tenute Bosco
  • Etna Rosso Feudo di Mezzo 2016 di Girolamo Russo
  • Cutaja Nero D’Avola Riserva 2013 di Caruso & Minini
  • Bottiglia di Teroldego casareccio decantato e portato da Andrea

Sul tavolo che solitamente ospita un Mac, stappiamo e iniziamo.

Premesso che dei vini in degustazione ne parliamo altrove, questo il feedback generico per la prima “degustazione condivisa”:

Piano dei Daini 2017
Sensazioni belle per tutti, sia al naso che all’assaggio. Tutti sentono mineralità. Qualcuno anche idrocarburi. Tutti, facendo finta di niente, cercano di fare il bis.

Etna Rosso Feudo di Mezzo 2016
Grande vino, bella espressione del Nerello Mascalese che si conferma il mio preferito.

Cutaja Nero D’Avola Riserva 2013
Si sente che è un riserva. Confettura, prugna e sentori terziari da grande vino. Intenso e piacevole. un gran vino.

Teroldego Casareccio.
Ooops. Forse ha viaggiato troppo o viaggiato male. Il tanto decantato Teroldego del vicino di casa di montagna appena aperto esprime una certa “puzzetta”. Andrea è mortificato. Andrea viene colpevolizzato al punto tale da decidere di mettere in gioco il suo “pezzo da 90” per la prossima degustazione condivisa.

Bella storia. Abbiamo fatto un breve ma intenso break lavorativo. Quasi una “merendina” di lusso.
Abbiamo bevuto, condiviso sensazioni e creato un piccolo evento che vogliamo ripetere, allargando queste sensazioni anche ad altri.
Forse sarà perché se ne vanno tutti con un bel sorriso stampato sul volto.

Alla prossima!

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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