E’ da tempo che se ne parla, ma la presentazione del libro “Turismo del vino in Italia” scritto a quattro mani da Donatella Cinelli Colombini e dal senatore Dario Stefàno, è stata una occasione ghiotta per riproporre i valori delle eccellenze enogastronomiche italiane in quanto a potenziale, probabilmente ancora inespresso, in termini di cultura e turismo, e quindi volano per una auspicabile crescita dell’intero comparto e del paese stesso.
Per Donatella Cinelli Colombini l’Italia dovrebbe essere percepita come un paradiso goloso. Definizione che personalmente reputo più che appropriata in particolar modo se andiamo a confrontarci con paesi decisamente meno ricchi di risorse ma già attivi nel mettere a frutto le proprie risorse nel settore del vino e dell’agro alimentare e quindi nella promozione del territorio e del paese stesso.
L’Italia ha una identità molto forte, ma la necessità di un approccio multidisciplinare per la realizzazione di progetti e normative sul tema, ne hanno rallentato lo sviluppo. Vedere attorno a un tavolo allo stesso tempo i Ministri di Cultura, Turismo e Politiche Agricole Alimentari e Forestali per la presentazione di un libro che si propone come manuale di best practices per la wine hospitality in Italia, lascia ben sperare.
Le cantine aperte al pubblico in italia sono più di 25.000. Potenziali Wine Destination che contribuiscono – ma che potrebbero contribuire ancora di più – allo sviluppo economico del nostro paese, anche in una logica di sostenibilità ambientale e sociale.
Speriamo che questa possa essere la volta buona 🙂