Il vino rivoluzionario

Il ghiottone errante” di Paolo Monelli è uno stupendo libro del 1935. Stupendi i racconti di un gourmet in viaggio, altrettanto stupende le illustrazioni, ma soprattutto intriganti i racconti che trovo al suo interno.

Racconti di altri tempi. racconti dai quali si percepisce una leggera insofferenza verso il progresso e verso quel lento ma inesorabile abbandono di vecchie tradizioni. Ci sono tavole che con una semplice illustrazione riassumono questo sentimento come ad esempio una scena da osteria con un sottotitolo del tipo: Quando nel regno delle lasagne vedi un forestiero che ordina una “julienne”

Vengo preso da uno dei capitoli centrali dal titolo “Cucina Cardinalizia e Vino Rivoluzionario“.
Mi leggo tutto il capitolo ma devo dire che è il “Vino rivoluzionario” che suscita il mio interesse.

Si parla di Albana e Sangiovese.

“Cara albana. Non importa se per definirne il colore non ho trovato altro paragone che il lucido per scarpe gialle…”

“Albana: sentite che sillabe liquide, che suono di terra lontana, con quelle tre a che per pronunciarle dovete atteggiare la bocca nello stesso modo che per afferrare l’orlo del bicchiere, con quella elle lunga come una lunga bevuta…” 

E poi il Sangiovese.

“E’ una via di mezzo tra il lambrusco e il chianti; del chianti ha il profumo, ma è più energico; del lambrusco ha l’arditezza, ma è più orgoglioso. I tortellini non vogliono altra tomba che questo vino potente, essi che riproducono nella forma l’ombilico delle floride donne bolognesi, e son gentilini d’aspetto, ma tarchiati di contenuto.”

“Ombilico” a parte, trovo queste definizioni molto vere, popolari, talmente distanti dal modo attuale di descrivere il vino da farmi venire nostalgia.

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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