In cucina mi piace sperimentare.
Si, a parte attrezzature industriali e di alta gamma, mi manca solo il roner.
Per il resto, tra attrezzi, spezie, sifoni, spruzzetti e formine ho più o meno tutto.
Poi però un giorno, non molto tempo fa, mi sono fermato un momento e mi sono detto: “ma tutte le ricette dei nonni, di mia madre e tutto il resto?“.
Pomodori con il riso, melanzane ripiene, lenticchie e via dicendo….che fine faranno?
Sono quindi partito da una breve “intervista” ai genitori e ho iniziato ad alternare tra innovazione (si fa per dire) e tradizione.
La Lasagna
Nasce in casa mia come “porzione di emergenza” per sfamare il giovane coccodrillo che cresce a vista d’occhio.
Inizia una stagione teatrale (Federico ha preso quella strada….) e per evitare di alimentarlo costantemente a panini e pizza mi dico: “E se preparassi delle monoporzioni di lasagna?“.
Ed ecco che inizia la messa a punto di una ricetta standard, facile e che piace a tutti.
Di lasagne ne ho mangiate tante, e ho memoria di mammozzoni mostruosi fatti da mamme di amici con 20 strati di pasta.
Sapori diversi, consistenze diverse e risultati drammaticamente diversi.
Io sano arrivato ad un discreto livello, almeno a sentire quello che dicono i miei assaggiatori.
Ma veniamo al segreto per fare una buona lasagna.
Il segreto è semplice:
- dovete entrare nell’ottica che fare una lasagna costa e che il risultato sarà strettamente legato alla qualità degli ingredienti che userete
Io la faccio così:
- Prendo un ottimo macinato, meglio se misto con anche una salsiccia (o luganega) in mezzo. Diciamo un 30% di maiale.
- Metto in una casseruola grande poco olio, un bel pò di scalogno tagliato sottile mando a fuoco medio con il macinato, facendo attenzione a sgranarlo bene durante la cottura.
- Annaffio quindi con un buon vino rosso, non quello da 2 euro o il Tavernello, e sfumo.
- Quando il vino è sfumato aggiungo passata di pomodoro (anche qui, non andare al risparmio), quindi sale e, se lo volete, un pò di pepe o peperoncino. Allungo quindi con un pò di acqua e lascio cuocere per almeno una ventina di minuti.
- A parte preparo la besciamella. Non mi soffermo sulla ricetta che potrete trovare in rete. Mi raccomando però di due cose: usate un burro buono e soprattutto, fate attenzione in fase di preparazione, la besciamella richiede attenzione e cura costante (altrimenti viene una porcheria…)
- Preparo la pasta sfoglia. Io lavoro (non faccio il cuoco…), quindi – accetto critiche – uso quella di Giovanni Rana. Non quella superfina ma quella normale, meglio se un pò ruvida. Mi preparo tutti i fogli tagliandoli a metà. Quindi metto sul fuoco una padella con acqua per far rinvenire di volta in volta i fogli di sfoglia. e’ una rottura di scatole infinita, ma a mio avviso rende meglio.
- A parte mi sono tritato la mozzarella. Mozzarella buona, molto buona. E’ quella che farà la differenza, per cui non cedete alla tentazione – visto che dovrete usare tanta – di prendere quelle buste formato famiglia…del resto, la volete buona ‘sta lasagna oppure no?
- Sempre a parte mi sono grattugiato abbondante parmigiano. Anche in questo caso, per favore resistete alla tentazione – visto che ve ne serve molto – di prendere una di quelle vaschette già pronte. Quello, forse è parmigiano, ma sicuramente non sarà quello che darà il giuisto sapore alla vostra lasagna.
- Preparo le vaschette. Con un pò di anticipo ho lasciato una noce di burro a sciogliere e con un pennellino spennello tutte le vaschette.
- Quindi inizio ad assemblare in modo molto generoso (Giorgione docet) ogni singolo strato. Attenzione, se sarete avari nella “stratificazione” otterrete un risultato equivalente.
Questa la sequenza da rispettare: sfoglia – besciamella – salsa – mozzarella – parmigiano
Ripetetela per 4-5 volte e siate ancora più generosi nel top della lasagna - Fine dei giochi. Informate e cuocete fino ad avere una meritata crosticina sul top, oppure surgelate per avere una scorta golosa pronta per l’uso.
Adesso, fatevi due conti e scoprite quanto vi è costata questa lasagna.
Poi ricordatevi quanto vi è costata la porzione che avete mangiato fuori casa nel vostro ultimo break lavorativo.
Fate un confronto, e capirete che il segreto non c’è.
Basta usare ingredienti al top.
Fatene di meno, ma fatela buona.
e soprattutto mandatemente una porzione 🙂