Il nome corretto è Vinodabere(bene).it …

Stavo pensando che arrivato all’articolo numero 424 un articolo un po’ruffiano me lo potevo pure permettere. Poi però, riflettendo sulle motivazioni che mi hanno spinto a scrivere, di getto, questo articolo, mi sono reso conto che di ruffiano non c’è nulla.

E’ mia abitudine esternare le emozioni, far sapere a chi di dovere se sono contento o se sono fuori dalla grazia di Dio, e anche in questo caso il mio entusiasmo merita di essere raccontato. Questo articolo numero 424 lo considero quindi un articolo celebrativo per una serata da ricordare. Si, da ricordare in quanto nella stessa sera convergono le emozioni di Federico, mio figlio, che festeggia sia la maturità che il suo superamento con merito dell’esame WSET2, le emozioni di una degustazione stellare e la consapevolezza di far parte di un gruppo di amici, quelli di vinodabere.it, con i quali condividere esperienze di grande livello.

Se in una sera hai tutte queste cose insieme, puoi ritenerti fortunato. Se sul tavolo hai tutti – dico tutti- i produttori di Vigna Rionda pronti ad entrare nel tuo calice. Se seduti accanto a te ci sono una ciurma di scalmanati pronti a stappare i loro gioielli di cantina. Se in una serata solamente riesci ad avere nel calice quello che buona parte (non tutti ovviamente, ma lasciatemi sguazzare nell’entusiasmo della serata…) dei colleghi blogger, sommelier etc. riusciranno a bere nel corso della propria vita….beh, lasciatemi parlare di fortuna.

Poi, dopo la fortuna viene tutto ciò che non è casuale, e mi riferisco a vinodabere.it o meglio a vinodabere(bene).it. Consiglio un upgrade del nome. E’ infatti da quando vi conosco che non faccio altro che bere bene. In alcuni casi “meglio”. Questa volta in modo “stratosferico”.

Stratosfera raggiunta con le bottiglie extra degustazione (Borgogna, altro Barolo e tanti altri pezzi da 90), perché per Maurizio, Daniele, Paolo, Gianmarco, Antonio, Salvatore, Stefano, Gianni, Emanuela (e cito solo i presenti della serata) ogni scusa è buona per condividere quanto di buono c’è nelle loro cantine.

Del resto, quando un calice di vino genera condivisione, scambio di sensazioni, di cultura, di emozioni, se vuoi anche un approccio talvolta critico…non è il modo migliore per “mettere a frutto” un buon vino?

Chiudo l’articolo manifestando riconoscenza per chi permette a me – e ora anche a mio figlio Federico – di condividere così tante cose, dandomi l’opportunità di conoscere, crescere e divertirmi. Poi, così, per far soffrire chi non c’era, pubblico a seguire solo la foto (non voglio infierire) dei vini che abbiamo avuto il piacere di condividere:

 

 

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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