Il colore del vino dice molto…

Si, vabbè, dal colore si capisce molto…

E invece si, mi tocca dare ragione a Luca Radicchi il nostro docente AIS, quello che ci accompagnerà nelle lezioni di analisi visiva, olfattiva e gusto-olfattiva.

  • Giallo, verdolino, paglierino, dorato e ambrato
  • Rosso, porpora, rubino, granato e aranciato
  • Rosato, tenue, cerasuolo e chiaretto

Ma dai… mi sembra una esagerazione. Insomma, io da questi colori dovrei capire da dove viene il vino che ho nel bicchiere? E i profumi che mi posso aspettare?  E invece si. E’ vero, l’analisi visiva dice molto. Prima di annusare, ingoiare e emettere sentenza, è bene guardare. Giallo verdolino suggerisce zona fredda e forse minerale. Giallo dorato potrebbe far sospettare che il vino abbia fatto legno, oppure che venga da una zona assolata. E poi il rosso, il rosato e via dicendo, ogni colore una deduzione, ogni tonalità una ipotesi.

Ma non è detto, si valuta anche la fluidità e la consistenza. Ad ogni modo, il vino, consiglio di guardarlo prima di berlo. Se è morto, spento, si vede anche a occhio.
Ci sono delle eccezioni, ad esempio in caso di scarsa limpidezza (velatura) dovuta magari ad un vino volutamente non filtrato, o a un vino viscoso il quale magari è un vino liquoroso, o a un colore amaranto, accettabile in caso di lunghi invecchiamenti ma non per vini giovani.

Comunque, faccio una prova serale a casa, in stile rischiatutto, e per quanto io sappia che si tratta di una bottiglia di Gewurtztraminer alsaziano, la metto in mano a mio figlio Federico e provo a simulare una analisi visiva. Mi ci ritrovo, ma soprattutto indovino il grado alcolico. E sono soddisfazioni.

Quindi, piccolo suggerimento per chi è all’inizio, a costo di sembrare pignoli, mettete il bicchiere contro una superficie bianca e iniziate a parlarci.
Prima con gli occhi, poi con il naso e poi con tutto il resto, dalla bocca all’anima.

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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