I fegatini non mi piacciono. Anzi, si!

Ho mamma marchigiana e una montagna di parenti umbri. E ho ancora memoria dei pranzi in Umbria nei quali all’inizio del pranzo apparivano sempre i tanto odiati (da me) crostini con i fegatini. Una bruschettina con sopra questo impasto marrone, e con un sapore che oscillava tra il dolciastro e l’amarognolo….

Per me era una tappa da evitare come la peste. Una sorta di gabella da pagare per poter poi accedere al pranzo vero.

Ma veniamo ai giorni nostri. Siamo a Firenze, al Tepidarium del Giardino dell’Orticultura di Firenze. Siamo qui per festeggiare i 50 anni di fotografia del folle amico Gianni Ugolini, il quale per questa tappa ha pensato bene di fare le cose in grande scegliendo una location stupenda che da sola valeva il viaggio. La giornata non è delle più lineari, e partiamo tardi, arrivando a Firenze con un pò di ritardo, quanto basta per saltare il buffet e rimanere con il classico languore che Snoopy chiamerebbe “sveglia da pasto”.

Sul fondo della sala vediamo però un banchetto che si anima e, ovviamente, stimolati dal nostro appetito, ci appropinquiamo per spizzicare qualcosa.

Sul banchetto c’è un “omone” grande con faccia simpatica che comincia a sporzionare una focaccia nera più che invitante. Quindi inizia a tagliare un rotolo a sezione triangolare di non si sa bene cosa. Quindi allestisce dei piatti – molto belli da vedere – allestiti con tanto di germogli e salsina annessa.

A quel punto chiedo “di cosa si tratta?” e la risposta “fegatini!”. No, i fegatini no…. ma preso dai morsi della fame ne addento uno.

Però. Focaccia morbida e saporita. Fegatino… ma non è il solito fegatino… il sapore riesce a bypassare la diffidenza che oramai è integrata nel mio DNA. Finisco il piatto incuriosito.
Poi ritorno, e ne prendo un altro. Ma…ci sono i fichi dentro? Finisco anche questo.
Torno la terza volta.Questi non sono i fegatini che io conosco, questi sono un equilibrio perfetto fra dolce e salato, tra pane e terrina… porca miseria non posso non avvicinarmi e fare i complimenti all’artefice di questo gioiellino.

L’artefice è Filippo Saporito, chef del Ristorante “La Leggenda dei Frati” di Firenze. Uno chef stellato.
E la stella, per quanto mi riguarda certificata dallo spettacolo del fegatino, ci sta tutta.
Anche perché fare una terrina con fegatini di pollo, cipolla,fichi e vin santo,non è da tutti….

www.laleggendadeifrati.it 

 

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.
Gourmet Lucano…

E’ possibile coniugare tradizione e innovazione? Esiste una cucina gourmet lucana?

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