La mia cantina comincia ad essere consistente e comincio a pormi il problema di cosa farmene di tutto questo vino.
Berlo tutto? Difficile. I trigliceridi prenderebbero il sopravvento.
Ma il problema è più complesso: cosa fare dei rossi? Lasciarli in cantina o stapparli?
Brunello, Barbaresco, Barolo…cosa devo farne? Li lascio tranquilli o li apro? Bel problema.
Queste le ipotesi che sto valutando
- I rossi di pregio, quelli che possono reggere gli anni li lascio in cantina. Ogni tanto ne prelevo uno per piacere o per una bella occasione
- Le bottiglie “recuperate”, quelle delle quali non saprei definire lo stato di conservazione (es. vini del ’64) li lascio li a mo di museo. Anche se prima o poi ne aprirò qualcuna per capire se hanno retto o meno…
- I rossi “normali” li metto in fila, o meglio in lista di attesa, pronti per essere scelti alla prossima cena
- I francesi… non lo so. Devo ancora decidere
- I rosati, anche loro vanno in lista di attesa
- I bianchi… pronti per l’uso
- I passiti dipende. Ad esempio i Sauternes buoni proverei a lasciarli tranquilli ancora per un po. Gli altri me li godo strada facendo
- Il Marsala (oh. mio amato Marsala), lo lascio a riposare, evitando le tentazioni (ci riuscirò?)
- Le bollicine – ho solo metodo classico – tendenzialmente sono portato ad “usarle”.
- I vini naturali… bel problema. Ancora non riesco a gestirli bene. Quanto reggono? Considerando che la loro caratteristica è l’imprevedibilità, e che ancora non ho bottiglie particolarmente pregiate, tenderò a berli. Forse per primi.
Ora, definito una pseudo-strategia, si pone un problema.
Facendo un rapido calcolo delle bottiglie pronte per l’uso, a occhio mi servono alcune decine di cene, e quini ecco il dilemma vero: ma le devo organizzare tutte io?
🙂