Vi è capitato di cenare in un ristorante esclusivo, scegliere un vino dal nome altisonante e dall’annata di pregio, e vedervi arrivare il Sommelier con un kit pittoresco composto da cestino di vimini (con bottiglia languidamente adagiata all’interno di esso), candela e decanter? (altro…)
Cosa fai se ti invitano a festeggiare l’eccellenza delle bollicine italiane, con 89 etichette e 66 aziende insignite dalle cinque sfere, selezionate tra 844 bottiglie, di cui il 70% viene dalla Lombardia e dal Veneto? (altro…)
Certamente un unicum nel panorama italiano della cultura enogastronomica, l’approccio edonistico di Luca Maroni al vino tiene banco oramai da oltre 25 anni: il primo Annuario dei Migliori Vini Italiani ha preso vita nel 1993; da allora, circa 240 mila i vini degustati (altro…)
Roma ti sorprende sempre, anche quando non è protagonista! Ci vivi per 50 anni (uno meno, uno più …) e non immagineresti mai che, tra i palazzi del centro, così all’improvviso, possa apparirti un angolo maestoso come il Ninfeo di Palazzo Borghese. (altro…)
Con i numeri di questa lunga giornata, densa e impegnativa, che ha richiamato a Roma il cuore pulsante del vino italiano, potremmo continuare a lungo… (altro…)
Che le cantine sociali siano sinonimo di vino di quantità (e, di conseguenza, non di qualità) e’ un giudizio semplicistico dal quale vorrei prendere distanza. (altro…)
A noi il vino piace berlo in compagnia, e condividerne le sensazioni. Abbiamo colto l’occasione di un Sancerre 2003 di Monsieur Vatàn per aggiungere altri Sancerres, dal bianco al rosso, per sederci attorno ad un tavolo, bere le nostre bottiglie e condividerne le impressioni. Claudia Meo, sommelier AIS è la nostra reporter per questa prima, ufficiale “Degustazione condivisa” (nb. le nosre degustazioni sono gratuite e autofinanziate…).(altro…)
Proviamo a pensare, solo per un attimo, come sarebbe oggi il mondo, o più semplicemente la nostra cantina, se nel lontano 1668 (anno più, anno meno) a Pierre Perignon non fosse stato affidato, dall’Ordine Benedettino, il compito di responsabile di cantina del monastero di Saint-Pierre d’Hautvillers, e se nei successivi cinquant’anni non avesse diviso le sue giornate tra vigne, torchi, chiostro e altare, al fine di onorare la missione affidata e, per quel tramite, glorificare la propria Fede. (altro…)