A sorpresa da Cantina Imperatori

Sono a Tor Vergata, e su invito di Angelo Giovannini, enologo, “allungo” di qualche chilometro per andarlo a trovare.

Caldo intenso. E’ uno di quei giorni nei quali l’unico posto in cui stare bene è al mare, o in auto con l’aria condizionata a manetta. Oppure in cantina.

Ecco, guarda caso sono in cantina. E che cantina.

Incontro Angelo Giovannini a Frascati. Angelo mi fa da cicerone, e inizia a presentarmi – con una fierezza di quelle che si notano – prima i vigneti, poi la cantina, poi la bottaia, poi le grotte e poi… ma andiamo per gradi.

Si capisce che questo posto è il risultato di un progetto.
Un progetto chiaro, fatto della competenza di chi con i suoi risparmi si è fatto qualche anno di master a Bordeaux, ma fatto anche di tanta passione per il proprio lavoro.

Mi sorprende la precisione, l’ordine e il rigore che si può notare in ogni angolo di questa cantina. Un rigore che però non è espressione di maniacalità ma unicamente del desiderio di far bene, di rispettare quello che un territorio ha espresso e continua ad esprimere e, soprattutto, di arrivare ad ottenere un ottimo risultato in bottiglia.

Angelo mi descrive tutta la parte tecnica della cantina come se parlasse ad un enologo con esperienza pluriennale. Qualcosa mi sfugge, ma lo ascolto con piacere. Poi facciamo tappa in bottaia, ed è li che troviamo i vini di Cantina Imperatori schierati come fossero soldatini. Ma non si beve, no. Prima, si racconta. Si racconta quale è stato il percorso per arrivare a quei vini, passo per passo. Poi, solo quando si è raggiunta la consapevolezza di cosa si sta portando al naso e alla bocca, solo allora, si beve.

 

Cesanese, Cabernet Sauvignon, Viogner, Trebbiano Verde.
Tutti con un certo carattere. Ma è con il trebbiano verde che Angelo ha un rapporto particolare. forse perché è espressione di queste zone. forse perché è un vitigno da riscoprire. E forse è per questo attaccamento che il Trebbiano verde è andato a finire anche in anfora. In anfora? Si, in anfora. E che anfora, e che grotta. Ma delle anfore di Cantina Imperatori ne parleremo in un altro articolo.

Fatto sta che il Trebbiano Verde passato in anfora –  il “Segreto Verde” – è veramente qualcosa da provare. In primo luogo perché è completamente diverso dal “fratello” che ha fatto solo acciaio. Tanto diverso. Quello passato in anfora sprigiona balsamico, tanto balsamico. E mi fa capire che ci può essere un modo diverso di pensare all’anfora, molto distante dal concetto ricorrente di “ossidazione”…

 

Finiamo nella loro sala degustazioni. Un’altra chicca da non perdere, magari per prendere un po di fresco in una delle torride serate romane… Insomma, non pensavo di fare una visita così piacevole e interessante. Una visita della quale mi resta impresso il luogo, la lungimiranza del produttore per aver supportato un progetto così interessante, ma soprattutto l’amore e l’entusiasmo di Angelo per il suo lavoro.

www.cantinaimperatori.it

www.angelogiovannini.it

Facebook
Telegram
Pinterest
WhatsApp
Email
Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

Sallier de La Tour

Una panchina. Ecco perché Costanza Chirivino voleva a tutti i costi portarci, in una giornata calda

Leggi anche...