10 regolette per aprire (bene) una bottiglia

Stappare una bottiglia di vino sembrerebbe un gioco da ragazzi e invece a volte..può riservare delle sorprese!

Che tu sia in casa con ospiti o invitato a cena l’apertura di una bottiglia di vino può essere un momento critico.

La serata è appena cominciata e serve un volontario per l’apertura. Ignaro dei rischi che ti troverai a correre, ti offri volontario (hai già puntato il cavatappi). Ii calici sono pronti e aspettano solo di essere riempiti, così, tra una risata e l’altra prendi un bel respiro, impugni la bottiglia, infili il cavatappi nel tappo di sughero e via..inizi la complicata quanto imbarazzante operazione di stappatura.

In quel momento ti senti investito da una grande responsabilità, ma ti piace fare il sommelier della situazione e allora accetti la sfida (più che altro con te stesso). All’improvviso, da che gli altri sembravano distratti dai fatti loro, ti accorgi di essere osservato: tutti stanno aspettando che tu apra quel vino. In quel momento ti ricordi di non essere affatto un sommelier, anzi, non sai neanche se stai impugnando bene la bottiglia, ecco perché immediatamente l’entusiasmo e la spocchiosità si spengono sul tuo volto per lasciare posto al disagio: tutti ti stanno guardando. L’ansia da prestazione sale.

A quel punto ci sono tre possibili scenari che si aprono di fronte a te:

Fai una bella figura

Tutto va per il verso giusto e il tappo, uscendo dal collo della bottiglia, fa addirittura il classico rumore della stappatura (minimo, mi raccomando). Tutti ti guardano (non perché tu sia stato bravo ma perché aspettano che, oltretutto, il vino glielo versi pure). Pacca sulla spalla (immaginaria), sorriso a 45 denti, sei stato forte, ti monti la testa pensando di avere un futuro nel campo.

Fai una figuraccia

Fai spezzare il tappo, fai una gran brutta figura e con la coda tra le gambe e la testa bassa lasci la bottiglia a qualcuno più esperto di te. Una grande sconfitta, allora pensi che ti saresti dovuto applicare di più, che avresti dovuto guardarlo quel tutorial su come stappare una bottiglia di vino senza fare la figura del pivello, ma ormai è troppo tardi. Incassi il colpo e porti a casa.

Peggio non poteva andare

La peggiore delle ipotesi: dopo che è successo ciò che ho descritto nel punto b, tutti si avvicinano al tavolo, la tua soddisfazione è talmente grande che preferisci berlo dopo, vuoi prima vedere le facce dei tuoi amici che sorseggiano il tuo vino. La tensione sale ma dentro di te ripeti: “Non potevi scegliere vino migliore d’altronde, piacerà a tutti, diventerai l’intenditore del gruppo” e infatti… accade esattamente il contrario! I tuoi amici al primo sorso esclamano (quasi in coro): “Ma sto vino sa di tappo!”.

 

 

Per evitare situazioni dubbie o rischiose, ecco poche semplici regole per non sbagliare e, volendo, per non essere criticati da chi “di vino se ne intende”.

Segui il decalogo e dormirai sonni migliori.

Ah, se poi avrai anche l’accortezza di andare online e mettere in memoria due parole per presentare quello che c’è nella bottiglia, farai pure bella figura (ma non esagerare, perché se al tavolo trovi quello bravo, sei spacciato…)

Scaricala qui in PDF

Facebook
Telegram
Pinterest
WhatsApp
Email
Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

Sogni di Toscana

Lo scorso 25 settembre, Roberta Perna Comunicazione Enogastronomica, agenzia attiva da oltre 15 anni nel mondo

Leggi anche...