Caorle Wine&Art: quando il vino incontra il mare

Fino ad oggi avevo degustato più o meno ovunque, ma in riva al mare, su una scogliera, mi mancava.

A dir la verità anche il Veneto mancava all’appello dei miei wine tours, per cui l’occasione proposta da Lionella Genovese di Eleganza Veneta mi è sembrata una opportunità ghiotta alla quale non poter rinunciare.

Siamo a Caorle, un borgo marinaro che vuole palesemente dichiarare il suo senso di accoglienza con un approccio decisamente sorprendente. Un approccio fatto di case colorate, di spiagge ordinate, di estrema pulizia, di arte e di comunicazione.

Si, di comunicazione. L’appeal di Caorle non è casuale, così come non è casuale il fatto di “mettere a sistema” ogni singola risorsa che la città può offrire al visitatore.

Ma veniamo a “Wine&Art 2022”. Decisamente una bella idea e una manifestazione ben riuscita.

Il titolo di questo articolo dice “quando il vino incontra il mare”. I banchi di assaggio sono infatti schierati lungo la Scogliera Viva, un lungomare fatto di rocce scolpite da artisti. Una location fatta di sole e di mare, esattamente al centro di Caorle. Una soluzione indubbiamente difficile da gestire ma affascinante e di grande effetto.

Protagonisti sui tavoli sono stati prevalentemente i vini veneti e friulani, con qualche eccezione anche per altre regioni. Per quanto mi riguarda, questa di Wine&Art è stata una bella occasione per avere un “incontro ravvicinato” con il “Tai” veneto e con il “Friulano” del Friuli Venezia Giulia.

A “Wine&Art 2022” la presenza del territorio è costante e di grande carattere. Mi sento di dire, senza dubbio alcuno, che questa manifestazione può essere portata come esempio di marketing territoriale di grande efficacia.

Volendo fare le radiografie all’evento, direi che per quanto riguarda la parte “Wine” alla DOCG Lison viene assegnato il ruolo di protagonista, ruolo che acquisisce ancora più rilevanza nel momento in cui veniamo portati a tavola e nel quale l’abbinamento cibo-vino si conferma più che appropriato. E poi il cibo, anche la ristorazione sembra far parte di questo collaudato meccanismo di promozione territoriale: solo prodotti del pescato locale, solo grande qualità.

La componente “Art” invece, gioca su un grande colpo d’occhio – con il Campanile del Duomo che spicca nella piazzetta di Caorle e il Santuario della Madonna dell’Angelo a “chiusura” del lungomare della scogliera – due risorse raccontate in modo egregio dalla nostra guida e ulteriormente valorizzate dai racconti di Alex Kornfeind, consulente alla comunicazione turistica di Caorle.

Si è parlato anche di Enoturismo, nella sala consiliare del Comune di Caorle. Un incontro interessante nel quale sono stati toccati temi di grande interesse. Dall’analisi del territorio, dei comportamenti, alla valorizzazione delle risorse, all’intervento delle istituzioni e non ultimo un tema a me caro, il coinvolgimento dei giovani in merito al concetto di “ospitalità”. Avrei avuto mille domande da fare, ma sicuramente torno a casa (purtroppo) con una certezza: nella progettualità in ambito turistico, la “latitudine” è un parametro importante, così come la dimensione della città, anch’essa fondamentale nel determinare il livello di reattività di una amministrazione pubblica.

Dovrei concludere questo articolo, ma non posso farlo senza fare una considerazione.
Alle 23.59, di entrambi i giorni, la scogliera era ancora piena di persone che passeggiavano con il calice in mano. Non degli esperti di vino, ma persone che volevano godersi il lungomare assaggiando i vini del territorio. Ecco, io penso che questo sia un bel modo di avvicinare le persone al vino, e magari – perché no – di “coccolarsi” dei nuovi mercati, aiutando i consumatori nella conoscenza di un territorio, di un vitigno, di una azienda. Verrebbe di pensare che tutto ciò possa essere stato favorito dal desiderio di passeggiare in due giorni di tregua dal caldo torrido di questi giorni, ma io invece penso che il successo di questa manifestazione sia da ricercare in una bella storia fatta di una grande sinergia tra privato e pubblico, così come di grandi fatiche affrontate per organizzare un evento “logisticamente” difficile e non ultimo di un territorio che funziona.

Nessuno mi paga per dire quello che sto per dire a conclusione di questo evento:
brava Lionella, brava Caorle. Prenderò spunto da voi per i miei prossimi progetti di marketing territoriale 🙂

 

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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